In tanti parlano della pericolosità della cannabis: abbiamo visto che in verità la scienza smonta pregiudizio dopo pregiudizio ed evidenzia come la marijuana non sia certo da temere quanto da comprendere e sfruttare per il nostro benessere. Ma in un caso piuttosto raro la Cannabis può risultare pericolosa, quando ci si trova davanti ad una reazione allergica: in questo articolo scopriamo perché si sviluppa l’allergia alla marijuana e quali sono i sintomi da tenere sotto controllo.

Questo tipo di reazioni non sono certo all’ordine del giorno ma stanno stanno diventando sicuramente più comuni che un tempo, probabilmente perché il numero dei consumatori è aumentato negli ultimi anni e il campione di utilizzatori nonché il consumo personale è molto maggiore. La scoperta del potenziale allergizzante della cannabis è abbastanza recente (il primo caso scientificamente osservato negli Stati Uniti risale al 1971) e, non essendo troppo nota questa complicanza, il fenomeno viene spesso decisamente sottovalutato. Uno dei motivi è che spesso si manifesta in persone che per anni hanno fumato o consumato cannabis senza problemi e faticano a comprendere il perché di questo cambiamento.

 

Gli allergeni della cannabis

La tipologia di allergeni alla quale si può reagire consumando marijuana può essere paragonabile a quelli in gioco nella famosa febbre da fieno, in pratica l’esposizione continua a una proteina presente nella pianta favorirebbe una sensibilizzazione sempre maggiore fino allo sviluppo di un’intolleranza o una vera e propria allergia. Uno studio del 2019, anzi una revisione scientifica, ha individuato recentemente le migliori tecniche di diagnosi e la ricerca si sta concentrando sulla possibilità di una cura per evitare che il problema impatti pesantemente sulla vita delle persone. Il discorso non è semplice perché spesso questo tipo di risposta è reso ancora più grave dalla complicanza dovuta a reattività crociata, ovvero l’associazione di 2 o più allergie parallele.

Come si manifesta l’allergia alla cannabis

Per prima cosa è molto importante distinguere tra la vera e propria allergia alla cannabis e la presenza di reazioni allergiche ad altre sostanze presenti nella canapa. Ad esempio è possibile che siano presenti particolari muffe alle quali si può manifestare una intolleranza oppure può esserci una contaminazione da parte di funghi con la pianta in questione, una situazione spiacevole che può portare allo sviluppo di patologie anche serie, soprattutto a livello polmonare  e magari in persone che hanno già un sistema immunitario compromesso.
Ma la vera allergia alla cannabis è proprio una reazione ad una sostanza specifica contenuta nella pianta stessa, il cui contatto continuo può portare allo sviluppo di sensibilizzazione e manifestazioni respiratorie o anafilattiche di varie tipologie. I sintomi di una sensibilizzazione leggera sono solitamente un leggero affanno respiratorio e naso che cola successivamente al consumo. In alcuni soggetti le difficoltà nella gestione del respiro possono essere maggiori e con il tempo aggravarsi, per persone maggiormente allergiche è possibile l’insorgenza di shock anafilattico, una complicanza molto grave che può portare alla morte proprio come avviene per la puntura delle api quando si è allergici al loro veleno.

Rapporto tra allergie a pollini e cibi con quella alla cannabis

Senza però fissarsi sui casi più estremi, che sono davvero rari, le allergie della marijuana sono generalmente molto simili alle allergie dei pollini e normalmente l’eccessiva sensibilità a questo tipo di piante predispone anche a quella alla cannabis. Lo stesso vale per molte intolleranze alimentari, soprattutto sono note tantissime reazioni crociate con allergie a frutti o vegetali come sostengono diversi studi compreso questo del 2017.

L’allergia alla cannabis si può curare?

Quando si sospetta un’allergia alla cannabis è importante non perdere la testa e apprestarsi a condurre delle indagini specifiche. Rivolgersi ad un allergologo e spiegargli le proprie preoccupazioni e i propri sintomi è molto importante perché quella che potrebbe essere una leggera intolleranza ha la tendenza a peggiorare con il tempo e diventare più pericolosa. Un bravo medico non darà per scontato che sia proprio la marijuana a causare il problema, ma sarà consapevole che potrebbero essere anche in atto reazioni ad altre sostanze (come dicevamo funghi o muffe) e quindi procederà allo svolgimento di test allergici. Nel frattempo il nostro consiglio (e sicuramente anche quello del medico) sarà quello di sospendere il consumo di cannabis per non rischiare un peggioramento.
Se i test allergici individueranno una vera e propria allergia alla canapa allora dovrete rassegnarvi a interromperne il consumo perché attualmente questa è l’unica soluzione veramente efficace. Ovviamente visto l’aumento di consumatori affiatati e all’ondata di legalizzazioni (soprattutto negli Stati Uniti e in Canada) gli studi relativi ad una cura delle allergie alla cannabis stanno prendendo piede nel settore immunologico e allergologico quindi ci sono molte speranze che in futuro venga sviluppata una vera e propria cura, come è successo per molte altre allergie a larga diffusione.