Fumare è davvero un vizio difficile da abbandonare, ma forse assumendo CBD tutto sarà più facile. Oggi tutti noi sappiamo che le sigarette fanno male alla salute ma in molti decidono di continuare a mettere in gioco la propria sicurezza nonostante questa consapevolezza. Il motivo? I fumatori sono dipendenti da una sostanza chiamata nicotina che è presente nel tabacco che crea una forte dipendenza e che è davvero difficile da abbandonare. Ma la scienza dice che contro questa schiavitù forzata, oltre a una volontà ferrea, può aiutare l’assunzione di CBD.

I danni di tabacco e sigarette per il corpo umano

In occasione dell Giornata Mondiale Senza Tabacco 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso questi dati: se non saranno attuate efficaci politiche di contrasto entro il 2030 le sigarette uccideranno ogni anno oltre 8 milioni di persone. Pensate che è stato stimato che nel 2017 il tabacco sia stato responsabile della morte di 3,3 milioni di individui, alcuni di loro hanno scelto di fumare mentre altri hanno subito la scelta di qualcun’altro a causa dell’esposizione al fenomeno del fumo passivo. La principale complicanza dovuta all’utilizzo di sigarette è il manifestarsi di malattie respiratorie croniche, la comparsa di cancro (principalmente all’apparato orale e respiratorio) e la suscettibilità a infezioni respiratorie e tubercolosi.

I sintomi della dipendenza da tabacco

Purtroppo però per i fumatori non è così facile rinunciare a questa letale abitudine, sia per motivi fisici che psicologici. Infatti la dipendenza da nicotina come molte altre simili si manifesta in modo molto intenso, con sintomi anche molto evidenti e che si protraggono nel tempo. La mancata assunzione di nicotina crea una vera e propria crisi di astinenza nel corpo del fumatore abituale, molto simile a quella correlata all’abuso di alcool o altre sostanze. I sintomi principali sono voglia/pensiero ossessivo relativo al consumo di sigarette, depressione, irritabilità, ansia, crisi di panico, tremore, fame compulsiva, mal di testa. Nel lungo periodo la tentazione per molti ex-fumatori rimane forte e la voglia di accendersi una sigaretta spesso li accompagna per tutta la vita (rendendo molto facile una ricaduta in un periodo di particolare debolezza).

Come il CBD può aiutare le persone a smettere di fumare? Cosa dicono gli studi

Questa particolare utilità del CBD è veramente una scoperta piuttosto recente. L’idea è stata resa pubblica per la prima volta nel 2013 in uno studio preliminare condotto da un gruppo di ricercatori e pubblicato dalla rivista Addict Behav, in un articolo che indagava la potenziale azione del consumo di CBD (tramite inalatore concentrato) per fumatori desiderosi di limitare l’uso di sigarette. Lo studio era davvero di dimensioni e di importanza ridotta, ma suggeriva che la strada fosse quella giusta, visto che il consumo di tabacco era calato nei soggetti sottoposti al test in questione del 40%.
Da allora il Cannabidiolo (ovvero il cannabinoide non psicoattivo presente nella cannabis) è stato molto studiato e la conoscenza di questa molecola e delle sue reazioni con il corpo umano è aumentata in modo considerevole. Uno studio più completo effettuato nel 2018 presso lo University College London ha utilizzato un approccio molto diverso e innovativo per capire cosa innesca l’utilizzo CBD nei fumatori che cercano di smetterei fumare e hanno scoperto che questa sostanza va a limitare i processi neurocognitivi che danno il via alla voglia di tabacco nel cervello dei soggetti dipendenti.

Cbd contro l’ansia e la depressione da astinenza

Ma è anche vero che il CBD può essere un valido aiuto nella gestione delle dipendenze anche per la sua testata azione contro l’ansia e la depressione. Come abbiamo raccontato in questo articolo il cannabidiolo è considerato un ansiolitico efficace e un antidepressivo, potenziale correlato senza dubbio alla sua interazione con il sistema endocannabinoide presente nel corpo umano. La sua azione si baserebbe sulle sollecitazioni che esso produce su questa rete di recettori capace di influenzare l’umore, la percezione del dolore e le tensioni muscolari tramite la regolazione della produzione di serotonina (il comunemente detto “ormone della felicità”).
Quindi ricapitolando gli studi ad oggi disponibili lo confermano: il CBD può davvero essere un integratore efficacissimo nella lotta alle dipendenze, come abbiamo detto i motivi sono molteplici: il suo effetto bloccante nei confronti dello stimolo di dipendenza (che secondo varie ricerche può aiutare contro molte altre problematiche relative agli abusi di sostanze) e quello di regolatore dell’umore naturale grazie al quale è possibile limitare l’insorgenza di ansia e depressione correlati allo stress mentale e fisico di dover smettere di fumare.
Questo lo dicono gli studi clinici e anche molti ex fumatori che lo hanno sperimentato sulla propria pelle: siamo certi che in futuro anche questa particolare dote del Cannabidiolo verrà portata alla luce insieme ai tanti altri aspetti positivi che lo contraddistinguono.